Mettere in sicurezza idrogeologica la porzione di Tavoliere dominata da Rignano Garganico deve essere la priorità se davvero vogliamo garantire sicurezza e lavoro a chi ci vive e opera.
Stamattina ho visitato l’azienda Prima Bio, la più colpita dall’alluvione della scorsa settimana, che è il baricentro di un informale distretto agroalimentare di qualità animato anche da piccoli e giovani imprenditori ed in cui sono impiegati centinaia di stagionali.
I danni sono già oggi quantificabili in milioni di euro.
Nell’immediato, come già garantito dal vicepresidente della Giunta Raffaele Piemontese, anche la Regione Puglia s’impegnerà nell’azione tecnica e finanziaria di sostegno alla ripresa produttiva.
Per il futuro, mi sono confrontato con il presidente ed il direttore del Consorzio di Bonifica del Gargano, Giovanni Terrenzio e Marco Muciaccia, sul percorso da intraprendere per garantire la sicurezza idrogeologica dell’area e abbiamo concordato sulla necessità che si operi in sinergia anche con l’Autorità di Bacino e la struttura deputata all’emergenza idrogeologica. Perché una cosa deve essere chiara a tutti: eventi come quello che ha colpito Rignano Garganico, San Marco in Lamis e il Gargano settentrionale sono conseguenza diretta dei cambiamenti climatici e saranno sempre più frequenti e sempre più impattanti.
Meglio impegnarci oggi nella cura e nella tutela del territorio, invece di trovarci ad assistere inermi la desolazione di decine di ettari di terreno produttivo sommersi o desertificati.