Il sostegno politico e istituzionale a Michele Emiliano non può essere interpretato come accondiscendenza acritica ad ogni sua decisione o scelta. Per questo occorre affermare che è un errore gravissimo la nomina dell’ex sindaco di Manfredonia a consigliere del presidente sulle materie ambientali.
La scelta non convince nel metodo, perché appare più funzionale al mantenimento di chissà quali equilibri politici che all’incremento della qualità dell’azione di governo della Puglia. Non convince nel merito, giacché il prescelto non risulta essere un esperto in materia ambientale. Infine, non è assolutamente opportuna e largamente incomprensibile: il Presidente Emiliano, che è stato un valente magistrato, dovrebbe mostrare una diversa prudenza rispetto al profilo delle personalità da coinvolgere nel suo staff, aldilà delle dispute giudiziarie.
Dunque, perché? Un interrogativo che giro al presidente della Regione, invitandolo a rimeditare la sua decisione che, inoltre, rischia di apparire come una provocazione politica nei confronti del PD e di larga parte dell’elettorato che ha votato questa maggioranza consigliare.
Viviamo in una fase molto delicata e il governo regionale deve garantire ai cittadini il massimo di credibilità ed autorevolezza per condividere scelte difficili e diffondere fiducia. Decisioni di questo tipo minano alla radice il rapporto con gli elettori e creano, per quanto mi riguarda, un problema politico che, senza un ripensamento da parte di Emiliano, rischia di diventare irrecuperabile.