La transizione energetica è una strategia di futuro oltre che un’occasione di sviluppo e lavoro

La transizione energetica è una strategia di futuro oltre che un’occasione di sviluppo e lavoro avvalorata dagli obblighi internazionali a cui anche la Puglia è tenuta in ragione di trattati e agende.
Nessuno, o quasi, discute più sul punto di partenza: eliminare le fonti fossili utilizzate ancora largamente per la produzione di energia elettrica. Il confronto, sviluppatosi anche questa mattina nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Sviluppo Economico, è su come ottenere questo risultato.
La prospettiva di medio-lungo periodo è produrre idrogeno verde, come già sancito dalla legislazione della Regione Puglia anticipando i tempi; nell’immediato dobbiamo cercare e trovare un nuovo e più avanzato equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la diffusione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
È l’obiettivo della rinnovata versione del Piano per l’Energia e l’Ambiente a cui stiamo lavorando con l’intento di archiviare gli eccessi e le contraddizioni della fase pionieristica degli investimenti nelle rinnovabili e di tracciare un nuovo percorso che coniughi più efficacemente ambiente e sviluppo.
È il motivo per cui, tra le priorità, c’è la salvaguardia di valori come la bellezza del paesaggio insieme alla destinazione principalmente produttiva dei terreni agricoli; il rispetto dovuto alle comunità in cui si realizzano gli impianti insieme all’applicazione rigorosa delle norme esistenti a tutela dei territori.
Da queste valutazioni discende, ad esempio, la strategità del repowering degli impianti esistenti, utilizzando la tecnologica per ridurne l’invasività. E, ancora, la volontà di autorizzare solo impianti da collocare in vecchi siti industriali da bonificare, nelle aree destinate alle attività produttive e nei terreni agricoli improduttivi. La promozione di comunità energetiche fra imprese che operano nelle stesse aree o all’interno dei grandi condomini urbani. Non escludendo, infine, l’utilizzo della leva finanziaria per porre fine al mercato delle autorizzazioni ed evitare i problemi che rischiano di emergere oggi in caso di smantellamento coatto degli impianti.
La complessità dell’impegno che abbiamo di fronte è del tutto evidente e nessuno può sottrarsi dall’assumere il proprio pezzo di responsabilità per garantire ai nostri figli e ai loro figli di vivere in una Puglia più verde e più salubre.

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