Avevo un amico di nome Colby e oggi mi piacerebbe conoscere sua figlia Aisha Coulibaly.
Lo vorrei per ritrovare in lei la luce del padre e per incoraggiarla a proseguire nella scelta di affiancare i migranti. Come suo padre e, anche, nel nome di suo padre.
Ho imparato da Colby come sia possibile sovvertire il pensiero conformista e ottenere risultati tangibili, piccoli o grandi che siano, anche in contesti sociali e culturali difficili.
Vorrei imparare da Aisha quali sono i nuovi percorsi e i nuovi strumenti utilizzabili per favorire l’accoglienza e l’integrazione.
Vorrei fare con lei un altro pezzo di strada e provare ad essere più utile di quanto non lo sia stato operando al fianco del padre.